Ancora una volta è il portiere ad essere assoluto protagonista delle sorti della propria squadra, in questo caso però parliamo di cose più importanti rispetto ad un punto salvezza. Parliamo appunto del raggiungimento di un traguardo più importante come lo è la finale di Champions League che quest’anno sarà disputata nella Scala Del Calcio il Giuseppe Meazza di Milano e che vedrà protagonista come prima finalista l’Atletico Madrid di Jan Oblak, il grande eroe della serata del martedì Champions.
L’estremo difensore in questione è riuscito a respingere ogni tentativo offensivo dei bavaresi che sin dai primi minuti dell’incontro hanno schiacciato i giocatori dell’Atletico nella propria area di rigore, mettendo in apnea la difesa avversaria che è riuscita a resistenere fino alla fine soprattutto grazie ai numerosi interventi del proprio portiere che ha anche evitato di subire il terzo gol e la goleada del tiki taka (!!!, anche grazie ad un rigore sull’1-0) che avrebbe promosso i tedeschi alla finale, invece in questo caso non è stato così, e per bravura del portiere Oblak, i Colchoneros possono far festa e godersi questo momento dopo il 2-1 finale del Bayern che non promuoverà però i bavaresi.
L’assedio bavarese dalle parti di Oblak inizia al 20′ quando il portierone respinge alla grande una doppia conclusione tedesca, la prima su conclusione di Lewandowski, la seconda su un missile dai 35 metri di Ribery con successiva uscita coraggiosa sui piedi di Lewandowski.
Il portiere dei Colchoneros non può nulla al 31′ quando il Bayern passerà in vantaggio con Xabi Alonso. Ma è la sua serata. Infatti Jan Oblak, qualche minuto più tardi l’1-0 dei padroni di casa, ritornerà protagonista con il rigore respinto a Muller e sulla cui respinta interviene di nuovo tempestivamente su conclusione di Xabi Alonso. Il primo tempo finisce sull’1-0 per il Bayern.
La ripresa, però, inizia in altro modo per Oblak e compagni: infatti i Colchoneros trovano subito il pari con Griezmann che complica la vita a Neuer e compagni.
La partita attraversa una fase di stanca, il Bayern sembra non crederci, ma è lo stesso Oblak a rendersi ancora protagonista su Lewandowski ma al 74′ viene tradito dai propri difensori centrali quando al 74′ Lewandowski si infila tra Godin e Gimenez e consegna il 2-1 bavarese.
Ma non sarà la svolta per i padroni di casa che saranno costretti a concedere un rigore ai Colchoneros, tiro respinto da Neuer su conclusione del Nino Torres, un Neuer che però per una serata e forse (c’è ancora l’Europeo!) per il finale di stagione dovrà cedere il ruolo di miglior portiere della serata e miglior portiere della stagione europea ad Oblak che nel finale di partita salverà ancora una volta i suoi su conclusione di Alaba divenendo così assoluto protagonista di una serata che ha consegnato la finale ai Colchoneros. Una serata che ci ha consegnato l’ennesima favola del momento calcistico e sportivo non solo europeo ma anche internazionale che ci sta regalando l’anno olimpico sportivo, dopo quella del Leicester di Claudio Ranieri e del portiere Kasper Schmeichel. Nel primo caso abbiamo visto che anche con poco denaro e con tanta umiltà si vince, nel secondo caso abbiamo avuto più o meno la stessa cosa con una sottolineatura in particolare, quella che il calcio sta cambiando: il tiki taca (di Guardiola) dei centrocampisti e degli attaccanti ha ceduto il passo al catenaccio (di Simeone) all’italiana dove i veri protagonisti diventano non solo i difensori e la fase difensiva ma soprattutto i portieri che li proteggono e sfreggiano grandi prestazioni come lo è stata quella di Jan Oblak in questo grande serata di Champions League.