Il Portiere ha intervistato Carlo Pagliarulo, allenatore dei portieri della Casertana F.C.
Chi è Carlo Pagliarulo? Parlaci un po’ di te.
Ciao, sono nato e cresciuto a Sarno (Sa) il 02/07/1962 dove mio padre era presidente della squadra di calcio del paese (Sarnese). La mia passione è nata e cresciuta sul campo del paese allenandomi ogni giorno con la squadra di mio padre, fino all’età di 13 anni. Successivamente sono passato nel settore giovanile della Turris. Sono diplomato, vivo a Sarno e ho tre figlie e due nipoti. Attualmente oltre ad allenare mi dedico alla famiglia e al giardinaggio che è diventato un altra mia passione.
Quando è nata la passione per il ruolo del portiere?
Quando ho iniziato, mi allenavo sia come attaccante che come portiere. All’età di 12 anni il mio allenatore mi impose la scelta del ruolo. Per me fu istintivo scegliere il ruolo del portiere. E da qui è iniziata la mia carriera tra i professionisti giocando sempre in squadre del sud come: Turris, Casertana, Paganese, Nola, Formia, San Giuseppese e Cavese. Gli ultimi sei anni della mia carriera li ho disputati nei dilettanti: Bovalinese,Francavilla F., G. Lauro, Isola Liri, Potenza, Rende, Angri, Terzigno.
Quando e dove hai iniziato ad allenare?
Terminata la mia carriera di calciatore all’età di 42 anni , sono stato chiamato ad allenare i portieri del settore giovanile del Calcio Napoli (primavera) dove sono stato per quattro anni, come inizio è stata una esperienza molto importante e stimolante. Successivamente sono passato ad allenare prime squadre come la Paganese e da tre anni la Casertana.
Lo scorso anno hai allenato i portieri della Casertana…come giudichi la stagione?
Positiva, sopratutto perche abbiamo centrato l’ obbiettivo dei play off.
C’è un portiere che ti ha particolarmente impressionato nel vostro capionato?
Ho visto dei buoni giovani portieri ma nessuno mi ha impressionato in particolare.
Cosa pretendi dai tuoi portieri in allenamento e in partita?
Hai miei portieri richiedo impegno, concentrazione e coinvolgimento per migliorare giorno dopo giorno le qualità tecniche e fisiche, per poi arrivare alla partita con la massima serenità.
Cosa vuol dire per te essere un portiere?
Il portiere oltre ad avere capacità strutturali, fisica e tecnica deve avere una grande forza psicologica e mentale per affrontare le difficoltà che il ruolo richiede.
Come inquadri il calcio nella vita attuale e futura?
Nella mia vita il mio obbiettivo principale è stato sempre il calcio, per cui non riuscirei a staccarmi da esso. In futuro vorrei portare tutta la mia esperienza al servizio dei giovani portieri.
Conoscevi “Il Portiere” prima di questa intervista?
Si, anche grazie a tutti i giovani portieri che lo seguono. Ottimo lavoro complimenti!
Grazie Carlo!
a cura di Alberto Biasella